Magaddino, quel tocco di femminilità che fa la differenza

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Come un abito ben indossato, l’etichetta di una bottiglia di vino dovrebbe catturare lo sguardo e incuriosire il palato. L’azienda Magaddino è certamente riuscita in questo scopo, affidando i suoi prodotti ad un’immagine assai intrigante, ovvero un viso di donna aggraziato da un cappello dal sapore vagamente retrò. Un tocco di femminea sensualità che fa la differenza.
Appassionata da cinque generazioni alla produzione di vino, la famiglia Magaddino affonda le radici a Castellammare del Golfo (TP), non lontano da Segesta, in una terra traboccante di storia e di riti legati alla viticoltura. Le vigne qui godono del sole, del mare e di terreni calcarei che infondono ai vini note aromatiche intense, con caratteristiche organolettiche degne della classificazione di IGT Terre Siciliane. La conduzione familiare dell’azienda garantisce fedeltà alla qualità, forte della certificazione biologica. I 70 ettari a Balata d’Inici sono gestiti da Simone Magaddino insieme al fratello Giuseppe e alle sorelle Mariangela e Piera. Una giovane sfida che oggi è solida impresa con una produzione di circa 8-9 mila quintali d’uva e venticinquemila bottiglie circa. Grillo, Cataratto e Nero d’Avola sono le tre declinazioni Magaddino, tre sfumature di una Sicilia da sorseggiare con piacere.
La prima vinificazione e imbottigliamento delle tre varietà risalgono al 2016. Solo dopo pochi mesi, nel maggio 2017, il Grillo e il Nero d’Avola hanno vinto due medaglie d’oro al concorso internazionale “Selezione del Sindaco”, riscontrando un successo oltre ogni attesa.
Una grande soddisfazione per la famiglia Magaddino, giovane promessa di una Sicilia sempre più regina del regno del vino.