La bellezza della nostalgia (Privé)

FullSizeRender
Riluce il lago leccato dal sole. Come se l’acqua, con la sua dorata danza, volesse ringraziare l’aria per quelle carezze d’insperato tepore elargite in questo primo pomeriggio d’inverno.
Un vago sentimento di nostalgia pervade l’animo. Non è tristezza, come la parola vorrebbe. Non si tratta di quel “dolore del ritorno” che nasce dal rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari, né da avvenimenti che si vorrebbe rivivere. O forse non è solo questo, perché in verità quest’impalpabile vuoto è condito da un sottofondo di sottile compiacimento dovuto, forse, alla speranza che prima o poi ogni lontananza si trasformi in presenza, in certezza, in unione.
È un’emozione che galleggia tra i momenti d’immenso coinvolgimento emotivo e il desiderio di poterli ripetere ancora e ancora, non solo nella mente. Allora la nostalgia prende il sapore di un dolce troppo dolce, tanto stucchevole da colare nel cuore, da imburrare la mente e s’incolla sottopelle per poi riaffiorare in nuvole di sospiri che pennellano il silenzio.
Ha una sua bellezza. Non è male gustarla, soppesarla, raccoglierla tra le mani e coccolarla come si potrebbe fare con un cucciolo bisognoso di rassicurazione. Prendere consapevolezza di questo sentimento che gonfia il petto è un po’ come guardarsi allo specchio e ritrovare in quella scatola di vetro riflesso i volti delle persone davvero importanti. Quelle che hanno reso possibili tutti quei momenti cari vissuti con pienezza, momenti che ancora fremono grazie alla morsa della memoria. Basta allungare la mano per toccarli.
Fuori il lago ancora riluce, il sole più acceso. Dentro la nostalgia si scioglie e si veste di gratitudine. I ricordi del passato si prendono per mano mettendosi in fila, uno dopo l’altro, fino a formare un ponte. Un lungo ponte d’istanti rivolti verso il futuro si leva alto sopra questo prato lacustre che brilla di vita. Sempre uguale eppure sempre nuovo ad ogni risveglio, proprio come noi esseri umani. Contraddittori, nostalgici, tenaci.
A guardarlo così bello, il lago pare muto eppure insegna: c’è ancora tempo, tanto tempo, per collezionare ricordi. A partire da oggi.