Shenzhen, la metropoli smart del futuro

Vertiginosa. Ecco l’aggettivo che sintetizza la personalità di una delle città più eclettiche della Cina non ancora fagocitate dal grande turismo: Shenzhen. Vertiginosa non solo per la verticalità dello skyline ma anche per la rapidità con cui è decollata. In poco più di trent’anni dall’umile villaggio di pescatori che qui sorgeva è sbocciata l’attuale metropoli. Situata nella provincia meridionale di Guangdong, a circa cento chilometri da Hong Kong, Shenzhen ospita oltre 10 milioni di abitanti e pare impossibile che in così poco tempo siano fioriti i tanti grattacieli che sfidano la vegetazione tropicale. Auto di lusso e carretti ambulanti, mega stores e botteghe artigianali, imprenditorialità e tradizione convivono in questa composta giungla urbana proiettata verso il futuro. Una miniera d’oro che attira, come il miele le api, chi cerca lavoro con la speranza di cavalcare il miracolo economico cinese.
Potpourri di economia, arte e cultura
Shenzhen abbraccia tre aree: la Shenzhen Shi, ovvero la città vera e propria estesa fino al confine di Louhu; la ZES, Zona Economica Speciale; e il Distretto di Shenzhen, che si allunga a nord della ZES. Nonostante le attività economiche siano la linfa vitale della città, Shenzhen offre al turista curioso insospettabili attrazioni. Innanzitutto lo Shenzhen Bowuguan, il “Museo di Shenzhen”, ospitato all’interno del Lizhi Gongyuan, il “Parco dei Litchi”, che custodisce manufatti di giada, porcellana e bronzo, oltre a sale dedicate alla storia antica, alla zoologia e al mondo sottomarino. Per chi ama l’arte ecco la Shenzhen Meishuguan, ovvero la “Galleria d’Arte di Shenzhen”, e la OCT Contemporary Art Terminal. La prima contempla mostre di arte cinese tradizionale e contemporanea, mentre la seconda, l’“Overseas Chinese Town”, espone opere di artisti locali e internazionali. Imperdibile la Jinxiu Zhonghua, o Splendid China, una sorta di Cina in miniatura affacciata sulla Baia di Shenzhen. A ovest del centro altri due interessanti parchi a tema: il China Folk Culture Villages e il Window of the World. Il primo è la ricostruzione di villaggi popolati da minoranze etniche, mentre il secondo ospita le miniature dei monumenti più famosi, proiettando il simbolo della Splendid China all’intero pianeta. Il Tempio di Tien Hou a Chiwan, eretto durante la dinastia Song, distrutto e ricostruito più volte, è anch’esso un’attrazione per la parvenza di antichità che evoca.
A tutto shopping 
Molti considerano Shenzhen il paradiso dello shopping anche per la vicinanza con Hong Kong e questo ha reso lo Shenzhen Bao’an International Airport il quarto scalo nazionale. Sosta obbligata è il Luohu Commercial City, a pochi passi dalla dogana, che ubriaca i sensi con i suoi cinque piani traboccanti di tutto. Per uno shopping più ponderato c’è Dongmen, un quartiere ricco di grandi magazzini, bancarelle e negozi di moda, il cui cuore è Dongmen Zhonglu. Il più vasto centro commerciale è il MixC Shopping Mall, un microcosmo dove perdersi tra negozi d’alta moda, un cinema, un supermercato, ristoranti e una pista da pattinaggio di dimensioni olimpioniche. Il Sea World è un altro shopping centre, e non un acquario, noto per i ristoranti in stile occidentale, caffetterie e locali dove bere birre europee.
Un assaggio di natura
Il Mangrove Seashore Ecology Park è il parco nazionale cinese più piccolo, situato di fronte alle paludi di Mai Po di Hong Kong, eden degli amanti del birdwatching. Il Monte Wutong sulla costa e il Monte Nanshan accanto a Sea World sono mete predilette per l’escursionismo. Mentre Dameisha Beach è la prima lunga distesa di sabbia che s’incontra nel distretto di Yantian, sempre molto affollata. Più intima e meno frequentata è Xiaomeisha Beach un po’ più in là lungo la costa. Gli angoli naturali di Shenzhen sono un incantevole viaggio nel viaggio.
La metropoli smart
Shenzhen produce il 30 % del Pil nazionale ed è in continua crescita. Qui ha sede il quartier generale di Huawei, azienda fondata nel 1987 da Ren Zhengfei, un ingegnere dell’esercito della Repubblica Popolare, diventata oggi la terza produttrice al mondo di smartphone.