Scacco Matto (privé)

Non ci si abitua mai alla morte.
Quando una persona cara viene a mancare, manca sempre la capacità di capire. Capire perché.
Soprattutto quando lo strappo alla vita sopraggiunge d’improvviso, come un subdolo colpo alle spalle inferto da un’amica di cui si aveva forse troppa fiducia. Ti aveva fatto compagnia tutta la vita come fosse la tua ombra, ti aveva seguito e vigilato in ogni tua scelta lasciandoti libera, era stata insieme a te anche quel giorno come se niente fosse, ti aveva riaccompagnato a casa la sera, rimboccato le coperte e suggerito magari sogni colorati. E poi, la mattina, chissà per quale capriccio dei suoi oscuri piani, Lei, la tua misteriosa complice, ha deciso di lasciarti così senza linfa, senza aria, senza futuro. Solo freddo e silenzio, anziché il solito sorridente fervore di una nuova giornata tutta da inventare.
Perché questo gratuito tradimento? Perché questo voltafaccia così all’improvviso, beffarda amica di sempre? Neanche il tempo di preparare qualche cosa per chi resta, neanche un frettoloso saluto, un timido abbraccio, un banale biglietto, mi raccomando…non preoccupatevi, andrà tutto bene, ci rivedremo…!
Strana la vita ma ancor più strana la morte quando agisce così di soppiatto. Di fronte a quella degli altri si specchia la nostra e quella di tutte le persone care che già si sono trovate a tu per tu con Lei, lasciando in noi quell’amaro vuoto che nemmeno le lacrime sanno riempire. Sfuggevole invece il pensiero verso gli affetti che ancora teniamo stretti, troppo lacerante immaginare il loro appuntamento con l’amica traditrice che, improvvisando, malignamente si diverte a spazzar via una ad una le pedine dalla sua immensa scacchiera.
Meglio la nostra stessa fine, mai quella di chi amiamo. É quella a fare davvero paura perché ci lascia inesorabilmente soli di fronte ai nostri limiti e alle nostre miserie senza possibilità di riscatto.
Non ci si abitua mai alla morte. Non ci insegna mai a capire. Ma ci costringe sempre a farsi accettare. Lei, beffarda amica di sempre che, fedele al suo eterno dovere, anche oggi ha inferto il suo fulmineo colpo alle spalle. E ha fatto scacco matto.