Schwyz, nel cuore della Svizzera

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La Svizzera potrebbe essere paragonata a uno dei simboli che l’ha resa inconfondibile agli occhi del mondo: il coltellino multiuso Victorinox, un oggetto magico, attraente, irresistibile che in pochi centimetri custodisce infiniti strumenti destinati ad altrettanti infiniti impieghi. Allo stesso modo la Confederazione elvetica è un microcosmo di paesaggi geograficamente diversi tra loro raccolti in un territorio relativamente piccolo in proporzione alla varietà di scenari che ospita. Colline e laghi, vette e fiumi, chiese e musei concorrono a rendere la nazione estremamente affascinante da un punto di vista naturalistico ma anche interessante sotto il profilo storico. Ogni Cantone è dunque un mondo a sé, eppure inserito in un teatro naturale e culturale armonioso che merita d’essere scoperto con curiosità, sensibilità e riguardo.
SCHWYZ, LA CULLA DELLA CONFEDERAZIONE
Il Cantone Schwyz, o Svitto, insieme a quello di Uri e Unterwald, rappresenta l’anima storica della Confederazione elvetica. Nell’agosto del 1291, infatti, i tre Cantoni sanciscono il Patto del Grütli ovvero l’alleanza eterna dei tre Cantoni. Alleanza che abbraccerà tutti i futuri 26 Cantoni elvetici uniti da quel rapporto di mutuo soccorso che contraddistingue la filosofia politica svizzera.
I documenti originali che testimoniamo i trascorsi storici sono conservati nel Museo dei Patti Federali (Bundesbriefmuseum), aperto nel 1936, uno scrigno di vessilli e di scritti d’inestimabile valore che permette di ripercorrere l’evoluzione della nazione. Un viaggio tra storia e leggenda che riconduce al presente quando, uscendo dalle sue solenni stanze, ci si rituffa nella quotidianità.
www.bundesbrief.ch
Svitto non ama essere definito “città”, piuttosto si identifica con l’intero Cantone che era in origine il fulcro commerciale della Svizzera. Lo si intuisce osservando la piazza del municipio nella quale confluiscono le strade principali, un viavai d’auto quasi impensabile in un luogo tanto raccolto e quieto che tuttavia si stempera durante la giornata restituendo alla piazza la sua grazia.
Poco più in là, Villa Ital Reding racconta un’altra fetta di storia di Svitto. Nel Cantone esistono circa 30 case signorili edificate tra il XVI e il XVII secolo ma questa rappresenta uno dei più sontuosi edifici laici, oggi proprietà privata, costruito nel 1636 da Ital Reding, importante figura politica e finanziaria. Lo sfarzo delle stanze nobili, la ricchezza degli intarsi in legno, i dettagli degli interni e il giardino barocco con i fiabeschi chioschi ne fanno un simbolo di Svitto. Accanto, Casa Bethlehem, costruita nel 1287, in origine interamente in legno, è invece simbolo di una leggenda che la vuole superstite del grande incendio del 1642 in cui tutte le case di Svitto bruciarono. Da qui probabilmente deriva anche l’origine del nome del Cantone: la radice germanica “sueit” significa infatti “ardere”.
Oggi Svitto, oltre ad essere conosciuta come patria del famoso coltellino, è in verità un capoluogo cantonale idilliaco, contornato da paesaggi incantevoli che invitano a dimenticare la frenesia delle città per abbandonarsi all’abbraccio verde della natura. Alle sue spalle le due cime dei Mythen sono un dedalo di sentieri da esplorare a piedi o sugli sci; il villaggio Stoos con il Fronalpstock e il Massiccio Rigi, è un’oasi di silenzio e benessere; Muotathal rappresenta il più vasto paradiso naturale del Cantone; e poco distante, Einsiedeln con le sue tradizioni bucoliche corona la scoperta del vero cuore della Svizzera.
www.info-sckwyz.ch
STOOS, LA VOCE DELLA NATURA
Una funicolare dalla vertiginosa ripidità porta da Morschach a Stoos, un incantevole paesino a 1.300 metri di altitudine interamente consacrato alla natura dove regna il totale silenzio. L’assenza di auto lascia infatti spazio alla voce del vento, al sibilo delle marmotte e al dondolante echeggiare dei campanacci delle mucche, vere sovrane del luogo e simbolo del paese. Da qui si domina l’intero Lago di Lucerna e si respira una sensazione d’esclusività: quella d’essere lontano da tutto, privilegiati ospiti di un insospettabile paradiso naturale. Passeggiate a piedi o in mountain bike d’estate e discese sugli sci d’inverno rendono Stoos un’oasi prediletta in tutte le stagioni dove rifugiarsi per ritrovarsi carichi di nuova energia.
Raggiungere in seggiovia la vetta Fronalpstock a 1.922 metri è un ulteriore salto verso le meraviglie di queste cime: lassù un sentiero ad anello, il Bergbeizli-Weg, invita a godere di un’altra particolarità di questi luoghi, ovvero i formaggi, prelibatezze introvabili altrove, generoso dono di animali liberi di pascolare a casa propria.
In fine, a rendere perfetto un soggiorno a Stoos, il Seminar-und Wellnesshotel Stoos offre un’ospitalità calda nel più tipico stile svizzero. La spa dell’Hotel è una coccola imperdibile dove decantare in assoluta intimità le emozioni raccolte durante un’indimenticabile giornata trascorsa a due passi dal cielo.
www.hotel-stoos.ch
Nel dicembre di quest’anno sarà inaugurata la nuova funicolare, la più ripida al mondo, un’opera ingegneristica di immensa portata che renderà Stoos ancora più attraente agli appetiti del turismo internazionale.
www.stoos.ch/neue-standseilbahn
MUOTATHAL, LA VALLE DEL FIUME SELVAGGIO
Con pochi minuti di treno, una volta scesi da Stoos, si raggiunge Muotathal a 600 metri, un altro sconfinato eden naturale. Il nome in svizzero tedesco antico deriva dal fiume che scorre in questa zona e nel suo insieme significa “acqua selvaggia” ed è facile capire perché. Passeggiando per queste valli, fin sulle vette, è un continuo susseguirsi di rivoli d’acqua, di cascate, di specchi cristallini che fanno da controcanto all’azzurro del cielo. Le vene liquide delle montagne danno vita a rigogliosi prati che brillano di un verde pulito, incontaminato, da calpestare con riverenza. Qui le persone anziane amano per tradizione prevedere l’evoluzione del tempo metereologico osservando gli elementi naturali, chi gli alberi, chi gli animali. Il loro simbolo è la rana e questi “meteorologi di Muotathal”, così si chiamano, hanno attirato anche l’attenzione dei media. Evidentemente la natura parla ma bisogna saperla ascoltare.
L’estasi la si tocca raggiungendo in cabinovia, da Sahli, la Glattalp, una vetta a 1850 metri di altitudine, rinomata non solo per la sua verginale bellezza ma anche per essere la porzione di Svizzera in assoluto più fredda. Il gelo tuttavia si scioglie davanti all’incanto che innamora lo sguardo. Infiniti sono i sentieri che portano alla scoperta di queste montagne dalle bizzarre formazioni carsiche, montagne che regalano ad ogni scorcio scenari sorprendenti ospitando anche la foresta vergine di conifere più vasta della Svizzera. Il giro del lago a piedi, da soli o in compagnia di guide esperte, offre la possibilità di sentirsi davvero a tu per tu con la natura perché è raro incontrare esseri umani in uno spazio tanto immenso. Solo mucche, marmotte, galline della neve e se si è fortunati aquile, ecco chi sono veri padroni di casa qui.
Ma naturalmente anche il corpo esige i suoi piaceri materiali, non solo emozionali, e il rifugio CAS Glattalp, custodito da Franziska Gwerder, offre calda ospitalità e un tripudio di golosità locali, dalle zuppe ai formaggi ai salumi fino ai liquori, tutti prodotti esclusivamente qui.
www.glattalphuette.ch
Scendendo da Glattalp, pernottare al Husky-Lodge è un’esperienza davvero unica. Nato letteralmente da un sogno, il Lodge è stato realizzato da pochi anni e lo si intuisce dall’originalità della struttura. È un resort “diffuso” dove ogni appartamento interamente in legno è una realtà a se stante: alcuni appartamenti sono molto intimi, altri adatti alle famiglie, altri ancora ospitano un’invitante sauna privata. Una reception con cinque camere per gli ospiti completa l’accoglienza. L’atmosfera rustica tipicamente nordica è animata dal vivace ululare dei cani Husky allevati qui inizialmente per passione e destinati poi ad accompagnare i turisti sulle slitte da neve nei mesi invernali, un grande divertimento per grandi e piccoli. La sera, dopo una rigenerante sauna, il ristorante del Lodge riscalda con i piatti tipici, buona birra locale e un po’ di musica, per finire in bellezza un’esperienza davvero particolare.
www.erlebniswelt.ch
EINSIEDELN, DALL’ALPEGGIO AL FORMAGGIO
A un’ora circa di treno da Muotathal si trova la cittadina di Einsiedeln, a mille metri di altitudine, appollaiata tra il verde di soffici colline ai piedi delle montagne. Nonostante stia vivendo uno sviluppo urbano esponenziale, Einsiedeln resta fedele alle tradizioni e i giovani prendono volentieri le redini dei mestieri dei genitori alimentandoli di rinnovato vigore. La pastorizia qui non è solo un lavoro ma una passione, anzi una missione, perché nobilita ciò che la natura generosamente mette a disposizione dell’uomo.
Gli animali da pascolo scendono dall’alpeggio a metà settembre, agghindati di fiori e di ornamenti colorati, e danno vita alla spumeggiante festa della transumanza. È un evento folkloristico che si ripete ogni anno eppure stupisce sempre come fosse la prima volta. Lo si vede dai volti delle persone in fremente attesa radunate ai lati della strada principale: al suono rassicurante dei campanacci che annuncia l’arrivo del bestiame si stampa un’espressione di allegro stupore che rende tutti uguali, adulti e bambini, accomunati dallo stesso sentimento di appartenenza a un mondo antico, fatto di riti e di tradizioni. Mucche, capre, pecore e maiali sfilano come regine accompagnate dai pastori di ogni età, sotto gli sguardi ammirati degli spettatori.
Il latte raccolto da questi animali è particolarmente prezioso perché le mucche non vengono foraggiate da fieno conservato in silos artificiali ma esclusivamente dalla naturalezza dell’alpeggio, cioè da fieno da pascolo. Einsiedeln ospita un caseificio esemplare, la Milchmanufaktur, una cooperativa che riunisce circa sessanta contadini della zona i quali utilizzano esclusivamente il proprio latte per produrre formaggi e yoghurt. Una garanzia di qualità che rende onore all’orgoglio montano svizzero. Vale la pena una visita qui, sia per imparare come si produce il formaggio sia per degustare e acquistare delizie altrove introvabili.
www.milchmanufaktur.ch
Ma Einsiedeln non è conosciuta solo per le sue tradizioni profane legate al territorio, bensì anche per l’Abbazia ottocentesca, meta di pellegrinaggio dedicata alla Vergine Maria più importante della Svizzera. Una Madonna Nera, infatti, è custodita al suo interno riccamente adornata e ricoperta da preziosi abiti che puntualmente vengono cambiati con estrema cura. La storia travagliata di questa statua, a lungo contesa dai Francesi, sembra essere raccontata dalla minuzia delle decorazioni sulle cupole dell’Abbazia. Un’esplosione di barocco espressa in stucchi rosa, ricami d’oro e trompe-l’œil che lascia letteralmente il visitatore con il naso all’insù, catturato da un’architettura palpitante, viva, posata su una pavimentazione al contrario povera, a ricordare che la vera bellezza sta in alto, nei cieli. L’Abbazia si sviluppa in un edificio imponente che abbraccia un liceo, una meravigliosa biblioteca e le famose scuderie che vantano d’essere le più antiche d’Europa. La razza dei cavalli “Einsiedler”, infatti, è un altro fiore all’occhiello della Svizzera, apprezzata per eleganza e robustezza.
www.kloster-einsiedeln.ch
Concludere il viaggio nel Canton Svitto con una visita a Einsiedeln permette di coniugare il sacro con il profano, il sapere con il sapore e la tradizione con l’evoluzione, con il rischio di innamorarsi definitivamente di questa piccola grande Svizzera.


SWISS TRAVEL SYSTEM
Vale la pena esplorare la Svizzera in maniera capillare per apprezzare tutti i suoi volti, dalle città d’arte ai piccoli borghi di montagna. E la maniera più intelligente per farlo è quello di affidarsi alla sua rete di trasporti. In particolare, Swiss Travel System è l’unione di diverse società di trasporti che offre ai viaggiatori di tutto il mondo la possibilità di usufruire di tutti i mezzi pubblici su una tratta di circa 26.000 chilometri con l’acquisto di un solo biglietto, lo Swiss Pass. Con questo biglietto, acquistabile anche in rete, è possibile viaggiare su treni interregionali e regionali, tram, autobus, metropolitane, autopostali e battelli in totale libertà, evitando imprevisti, code e ritardi, vista la leggendaria puntualità svizzera. Non solo: lo Swiss Pass contempla l’ingresso gratuito in oltre 470 musei in tutta la Svizzera. Il link tra Natura e Cultura si traduce così in un’esperienza esemplare ed educativa perché, oltre ad assicurare spostamenti confortevoli ed economici, tutela la salute di un paesaggio unico al mondo, scoraggiando l’uso delle auto e quindi evitando l’inquinamento dell’aria. www.swisstravelsystem.com