Sguardi clandestini (privé)

Quanto amo questo mio spazio. Sembra un vestito cucito addosso.
Perfetta aderenza sulla pelle liscia, nessuna piega, nessuna cucitura, solo un morbido manto che mi avvolge e mi protegge.
Una stanza semibuia che odora di blu, una scrivania affacciata sul lago che sogna, baciato da una luna esageratamente bella. La finestra aperta sulla notte sa di audace invito al suo sguardo, perché senz’altro anche lui ora la starà rimirando pensando a me che la osservo.
Entra, accomodati in questo mio spazio, hai il permesso luna. Tu che mi porti le vibrazioni di chi in segreto mi sta sentendo. Sei così grande da saperti fare piccola, scioglierti e infilarti in questo morbido manto che ci avvolge e ci protegge.
Guarda fuori. La notte s’è spenta senza il tuo sorriso, il lago piange e frantuma i sogni nel buio. Ti ho ingannato, ti ho rapito e non me ne pento, sono gelosa di te, ti voglio solo per me. Coprimi dei suoi sguardi, dei suoi respiri, dei suoi baci, perfetta aderenza sulla pelle liscia.
Restituiscimi la luce che mi appartiene, luna. Solo così potrò lasciarti di nuovo libera di tornare lassù a rubare gli sguardi clandestini in questa notte di fine estate…