La promessa (privé)

“Ti lascio, ma per finta…”
Una telefonata, una voce, una certezza. Nasce così la mattina di un altro giorno insieme. Quello di due anime che si son prese per mano senza ancora essersi toccate.
Una complicità sbocciata per caso, le parole giuste al momento giusto senza alcun dubbio di fraintendimento. Una complicità che inspiegabilmente precede la conoscenza, alchemica magia di chi si incontra in lontananza, dove le regole del tempo e dello spazio non son che inganni senza importanza.
Stessi pensieri, stesse sensazioni, stessi desideri che si allacciano e si mescolano in una giostra di conversazioni effervescenti, preludio certo di sviluppi assai eccitanti.
Tu non parli, suoni. Tu non dici, danzi. Sfogliami come un libro, pagina dopo pagina. La grammatica del comune linguaggio si scorpora nella musicalità di note sottintese che rivelano un’affinità preziosa sfuggente ai calcoli della ragione.
Conoscersi senza essersi mai incontrati non è cosa da poco, è un piacere da alimentare con riverente rispetto. Eccola l’alchemica magia di due anime che si sono prese per mano senza ancora essersi toccate.
Un’altra telefonata, la stessa voce, la tua presenza. “Ti lascio, ma per finta …” E questa è una promessa.