Portami via (Privè)

Piove. Il ticchettare delle gocce d’acqua sul davanzale fa da controcanto a quello delle dita sulla tastiera senza vita.
Musica. Quella delle parole che in silenzio sgorgano dal cuore senza che la mente s’intrometta in una sfida beffarda che la vedrebbe come sempre sconfitta.
Bello lasciarsi andare all’onda dei sentimenti che sospirano nella penombra dell’anima elevandosi in vortici sempre più intensi scavalcando gli argini dei ragionamenti. Scompiglio dei neuroni, estasi dei sensi, finalmente la diga s’è rotta, irrimediabilmente.
Portami via. Per sempre.
La passione nasce sempre così, all’improvviso, e ti ha preso l’anima prima ancora che la mente possa mettere le manette al cuore. Non può essere alimentata con la moderazione della riflessione, non può essere educata con il buon senso della ragionevolezza. Va lasciata libera di galoppare al vento del rischio, senza le redini dei timori, la passione, quella vera. Quella che quando la incontri non ti volti e ti inchini grata al suo delirante volere. Guai a rinunciarci, equivarrebbe a morire, perché la passione, quella vera, è l’alito del piacere.
Piove. Mi bagno di musica. Quella delle parole che un sussurro venuto dal profondo hanno trasformato in tuono in una notte di vera passione, mentre fuori all’improvviso tutto il mondo, invidioso, si fermava ad ascoltare.
Portami via. Per sempre.