La Voce

Morbida.
La sua voce è una morbida coperta che avvolge e scalda. Anche solo a pensarla. Una coperta che all’occorrenza scivola via sulla pelle come un mite ruscello e s’insinua dentro ogni poro assetato, riversandosi in mille rivoli di miele. Miele odoroso di fiori salati che sbocciano nelle vene, seminando il piacere, parola dopo parola, sospiro dopo sospiro, fino a lasciarti alla deriva di un mollore interiore che sfiora il nulla.
Conturbante.
La sua voce è uno strumento conturbante. Melliflua riesce ad andare a toccare le corde più nascoste, più segrete, più negate dell’anima calpestando l’inutile pudore. Piccole dita inanellate di urgente desiderio che carezzano, frugano, scavano, delicatamente richiamate dal silente bisogno quella dolce violenza che solo lui sa dare. Dita di velluto, femminea sensualità in virile ardore, che sulla pelle trasformano il temuto dolore in agognato piacere e il brivido in preghiera.
Ti prego. Non ti fermare.
Lascia che la tua voce sia la mia padrona, che le tue parole siano il mio piacere, che l’eco di te risuoni in ogni spazio palpitante di me.
Fino al nostro silenzio.